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Ultimissime sul SISTRI

16 Settembre 2011 è la data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 211 della Legge n. 148 del 14 settembre 2011 in materia di SISTRI. Nello specifico si tratta della "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari". Inoltre, l'articolo 6 fissa il termine di entrata in operatività del SISTRI.
[ Scarica il testo della legge ]

Cos'è il SISTRI

Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania, in un contesto di lotta alla illegalità nel settore dei rifiuti.

Il progetto prevedrebbe una semplificazione delle procedure e degli adempimenti, riducendo i costi per le imprese.

Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera, viene pienamente ricondotto nel SISTRI il trasporto intermodale e posta particolare enfasi alla fase finale di smaltimento dei rifiuti, con l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche.

Con il SISTRI lo Stato intende passare da un sistema cartaceo - imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) – ad un sistema informatizzato avanzato, nell'intento di ridurre oneri a carico delle imprese, migliorare la trasparenza delle operazioni della filiera dei rifiuti e rendere accessibili le informazioni in tempo reale.

Riferimenti normativi

Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (art.1, comma 1116)

Stabilisce la realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, in funzione ed in rapporto:

  • alla sicurezza nazionale;
  • alla prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata in ambito di smaltimento illecito dei rifiuti.

Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 (art.2, comma 24)

Stabilisce l'obbligo per alcune categorie di soggetti di installazione ed utilizzo di apparecchiature elettroniche, ai fini della trasmissione e raccolta di informazioni su produzione, detenzione, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti.

Legge 3 agosto 2009, n. 102 (art. 14-bis)

Affida al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la realizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali e di quelli urbani limitatamente alla Regione Campania, attraverso uno o più decreti che dovranno, tra l’altro, definirne:

  • tempi e modalità di attivazione;
  • data di operatività del sistema;
  • informazioni da fornire;
  • modalità di fornitura e di aggiornamento dei dati;
  • modalità di interconnessione ed interoperabilità con altri sistemi informativi;
  • modalità di elaborazione dei dati;
  • modalità con le quali le informazioni contenute nel sistema informatico dovranno essere detenute e messe a disposizione delle autorità di controllo;
  • entità dei contributi da porre a carico dei soggetti obbligati per la costituzione e funzionamento del sistema.

Direttiva UE 2008/98/CE relativa ai rifiuti

La quale, tra l'altro:

  • stabilisce l'obiettivo di ridurre al minimo le conseguenze della produzione e della gestione di rifiuti per la salute umana e per l'ambiente (art. 1);
  • riconosce il principio "chi inquina paga" (art. 14);
  • obbliga gli Stati ad adottare misure affinché produzione, raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni da garantire protezione dell’ambiente e della salute umana; a tal fine prevede, tra l’altro, l’adozione di misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale ed il controllo dei rifiuti pericolosi, per soddisfare i requisiti informativi su quantità e qualità di rifiuti pericolosi prodotti o gestiti (art. 17);
  • stabilisce che le sanzioni debbano essere efficaci, proporzionate e dissuasive (art. 36).
 

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Informazioni generali
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Ing. Alberto Piepoli
Amministratore, Project Engineer, Direttore Tecnico
albertopiepoli@astc.it

Ing. Guido Piepoli
Amministratore, RSPP, RPS, RPPI, Project Engineer
guidopiepoli@astc.it